Fare mining in prigione: il caso Tocorón
Mining di bitcoin dentro le mura del penitenziario. Secondo i media locali la prigione di Tocorón, gestita dalla gang criminale Tren de Aragua, veniva utilizzata, tra le altre cose, per il mining.
Tocorón, una Prigione Nelle Mani di una Gang
Il 20 settembre, 11.000 soldati dell’esercito venezuelano hanno ristabilito il controllo su Tocorón, penitenziario precedentemente gestito dalla gang criminale Tren de Aragua. Quest’ultima aveva trasformato l’istituto penitenziario in una sorta di cittadina autonoma, allestendo al suo interno strutture quali un nightclub, una piscina, un piccolo zoo e un parco giochi. Tocorón, penitenziario classificato tra i più pericolosi del Venezuela, era sotto il controllo della gang dal 2011 e alloggiva circa 7000 detenuti al momento del blitz delle forze armate.
Energia e Mining
Tra le strutture allestite all’interno delle mura carcerarie, ha suscitato sorpresa la presenza di svariati ASIC, hardware specializzato nel mining. Non sono note le fonti dell’energia elettrica fornita alla miniera, ma alcuni utenti su Reddit avanzano l’ipotesi che potesse essere fornita dal governo venezuelano, come parte delle spese pubbliche dedicate a Tocorón.