Secondo il principale fornitore di elettricità malese, il furto di energia per il mining di bitcoin ha raggiunto livelli allarmanti.
La Malesia sta affrontando un’ondata di furti di elettricità legati al mining di bitcoin, con un aumento del 300% negli ultimi sei anni, secondo Tenaga Nasional Berhad (TNB), il principale fornitore di elettricità del Paese.
L’azienda ha rivelato che i casi di furto di energia elettrica legati al mining sono aumentati da 610 nel 2018 a 2.397 nel 2024. Tale incremento non è solo il risultato di operazioni di mining più diffuse, ma anche di una maggiore vigilanza da parte dei cittadini nel segnalare attività sospette.
Per contrastare la minaccia crescente, TNB ha implementato una rete di contatori intelligenti dotati di tecnologia a segnali radio. Questi dispositivi monitorano i consumi in tempo reale, permettendo di identificare rapidamente modelli di utilizzo anomali tipicamente associati alle operazioni di mining non autorizzate.
Gli operatori illegali hanno sviluppato metodi per aggirare i contatori standard, approfittando delle tariffe elettriche sussidiate e compromettendo la stabilità della rete. Alcuni proprietari ignari si sono trovati di fronte a bollette elettriche che hanno raggiunto 1,2 milioni di ringgit malesi (circa $275.000), scoprendo solo successivamente che le loro proprietà erano state segretamente trasformate in impianti di mining.
Le autorità malesi hanno intensificato la loro risposta, coordinando operazioni tra enti regolatori, unità anticorruzione e autorità locali.
Secondo i dati CEIC, la Malesia ha raggiunto una generazione di energia pari a 15.451 gigawattora, con prezzi a partire da $0,052. Tale disponibilità energetica, combinata con costi accessibili, ha reso il Paese un obiettivo attraente per i miner. Un’analisi della U.S. Energy Information Administration indica che i tipici impianti di mining consumano tra 1 kW e 8 kW di potenza.
Regolamentazione
TNB sta spingendo per un’applicazione più rigorosa dell’Electricity Supply Act, che prevede severe sanzioni per i reati di furto di energia, incluse pene detentive fino a dieci anni o multe fino a 1 milione di ringgit malesi ($230.000).
“Il mining di bitcoin non è di per sé illegale in Malesia,” chiarisce un portavoce di TNB, “ma deve essere condotto nel rispetto delle leggi e dei regolamenti esistenti, incluso il pagamento regolare delle tariffe elettriche commerciali appropriate”.