Il governo russo prepara sanzioni contro chi viola le normative sul mining, con multe fino a $25.000.
Il Ministero dello Sviluppo Digitale, delle Comunicazioni e dei Mass Media della Federazione Russa ha elaborato una proposta di legge che introduce sanzioni economiche e il sequestro delle criptovalute per i miner che operano illegalmente.
La proposta ministeriale, attualmente sotto revisione interdipartimentale secondo quanto riportato da Forbes Russia, conferirà alle autorità giudiziarie poteri straordinari nel settore del mining. I tribunali potranno non solo imporre sanzioni pecuniarie, ma anche procedere al sequestro diretto dei bitcoin minati illegalmente.
Le multe previste seguono una scala progressiva:
- privati cittadini: da 100.000 a 200.000 rubli ($1.272-$2.544);
- imprenditori individuali e funzionari pubblici: da 200.000 a 400.000 rubli ($2.544-$5.088);
- società e corporazioni: da 1 milione a 2 milioni di rubli ($12.728-$25.456).
Stretta anche sulle mining pool
Un ulteriore aspetto della normativa riguarda le mining pool. Se approvato, il disegno di legge vedrà sanzioni anche per chi partecipa illegalmente a tali gruppi di mining. La strategia governativa mira a modificare il Codice delle Violazioni Amministrative, trasformando di fatto il mining illegale in un reato penale, con conseguenze più severe rispetto alle attuali sanzioni amministrative.
Pagamenti in criptovalute nel mirino
Oltre alle attività di mining, le nuove disposizioni colpiranno anche l’utilizzo delle criptovalute come mezzo di pagamento al di fuori del sandbox ufficiale gestito dalla Banca Centrale russa. Le sanzioni per tale violazione potrebbero raggiungere 1 milione di rubli ($12.728).
Andrey Medvedev, responsabile del Dipartimento Legale della Banca Centrale, ha sottolineato durante il Forum Legale Internazionale di San Pietroburgo che “le crypto utilizzate illegalmente come mezzo di pagamento saranno confiscate”.
Limiti e restrizioni regionali sul mining
Il quadro normativo attuale del mining in Russia permette ai cittadini non registrati di minare domesticamente, purché il consumo energetico non superi i 6.000 kWh mensili. Tuttavia, circa dieci regioni russe e territori controllati dalla Russia mantengono restrizioni specifiche.
I gestori di infrastrutture per il mining, principalmente fornitori di data center e servizi di hosting, dovranno comunicare a Rosfinmonitoring (l’agenzia antiriciclaggio) dettagli sulle operazioni condotte presso le loro strutture, inclusi gli indirizzi dei wallet utilizzati.
Mentre si inaspriscono le sanzioni, il governo ha recentemente deciso di non estendere i divieti di mining in nuove regioni. La commissione energetica governativa, presieduta dal Vice Primo Ministro Alexander Novak, ha respinto la proposta di vietare il mining in Khakassia e ha posticipato i divieti annuali nelle regioni di Zabaikalsky Krai e Buryatia. Tuttavia, Mosca ha approvato un divieto annuale per il mining nella parte meridionale della regione di Irkutsk, considerata de facto la capitale del mining russo.