Il Parlamento statale respinge con 59 voti contrari la proposta che avrebbe permesso investimenti in digital asset. Decisive le preoccupazioni dei legislatori repubblicani sui rischi per il denaro dei contribuenti.
Il 22 febbraio la Camera dei Rappresentanti del Montana ha bocciato, con un voto di 41-59, il disegno di legge che avrebbe permesso l’inclusione di Bitcoin tra gli asset statali. La proposta, nota come House Bill No. 429, mirava a creare un fondo speciale per investimenti in metalli preziosi, stablecoin e asset digitali con una capitalizzazione di mercato media superiore ai $750 miliardi nell’ultimo anno – criterio che attualmente solo Bitcoin soddisfa.
La bocciatura è arrivata principalmente per le preoccupazioni sulla gestione del denaro pubblico. Durante la seduta parlamentare, il rappresentante statale Steven Kelly ha dichiarato:
“È comunque denaro dei contribuenti, ne siamo responsabili e dobbiamo proteggerlo. Questi tipi di investimenti sono decisamente troppo rischiosi”.
Anche il rappresentante Bill Mercer ha espresso la sua contrarietà, affermando:
“Non sono venuto qui per dare al Board of Investment la discrezionalità di investire in token non fungibili e criptovalute”.
Non sono mancate però voci a favore del provvedimento. Il rappresentante Lee Demming ha sostenuto che lo Stato dovrebbe cercare di massimizzare il rendimento del denaro dei contribuenti, mentre Curtis Schomer, promotore del disegno di legge, ha avvertito che “l’unico vero rischio è non approvare questa legge”, evidenziando come il board degli investimenti perderà potere d’acquisto continuando a investire in obbligazioni. Il rappresentante Steve Fitzpatrick, ha dichiarato che il board degli investimenti dello Stato “ha molti soldi fermi in banca”, risorse che potrebbero essere impiegate in modo più efficace investendo in metalli preziosi e asset digitali.
La bocciatura arriva pochi giorni dopo che la commissione per il commercio e il lavoro del Montana aveva approvato il disegno di legge con un voto di 12-8. L’iniziativa è ora effettivamente archiviata e qualsiasi futura proposta relativa a Bitcoin come riserva statale dovrà essere ripresentata al Parlamento.