La Banca Nazionale Svizzera boccia l’inclusione di Bitcoin nelle proprie riserve, mentre gli attivisti continuano a spingere per modifiche costituzionali.
Secondo quanto riportato da Reuters, durante un’assemblea degli azionisti a Berna Martin Schlegel, presidente dell’istituto centrale elvetico, ha chiarito che “le criptovalute attualmente non soddisfano i requisiti necessari per le riserve valutarie”.
Non è la prima volta che Schlegel si esprime contro l’adozione di bitcoin nelle riserve nazionali. Già a marzo, aveva manifestato la sua contrarietà a rendere Bitcoin un asset di riserva svizzero, citando problemi di stabilità, liquidità e rischi per la sicurezza.
La proposta costituzionale continua il suo corso
Nonostante le resistenze della BNS, la Cancelleria federale svizzera ha avviato una proposta per modificare la Costituzione e obbligare la Banca Nazionale a detenere bitcoin. L’iniziativa richiede la raccolta di 100.000 firme per lanciare un referendum che potrebbe cambiare il terzo paragrafo dell’Articolo 99 della Costituzione.
Attualmente, il testo recita:
“La Banca nazionale costituisce sufficienti riserve monetarie attingendo ai suoi proventi; parte di tali riserve è costituita in oro”.
Se l’iniziativa avesse successo, verrebbero aggiunte le parole “e in Bitcoin”. A sostenere la proposta è l’organizzazione no-profit svizzera 2B4CH, che ha preparato e presentato la documentazione necessaria.

2B4CH può contare sull’appoggio di figure del settore, tra cui Giw Zanganeh, vicepresidente del settore energia e mining presso Tether. Yves Bennaim, fondatore e presidente di 2B4CH, ha commentato:
“Non stiamo dicendo di investire tutto in Bitcoin, ma se si hanno quasi 1.000 miliardi di franchi in riserve, come la BNS, allora ha senso avere l’1-2% in un asset che sta aumentando di valore, diventando più sicuro e che tutti vogliono possedere”.
Lusius Meisser, membro del consiglio di amministrazione di Bitcoin Suisse, ha sottolineato che “detenere Bitcoin ha sempre più senso mentre il mondo si sta dirigendo verso un assetto multipolare”, aggiungendo che la necessità è particolarmente sentita “ora che il dollaro e l’euro si stanno indebolendo”.
Secondo Meisser, detenere Bitcoin risparmierebbe alla banca centrale l’influenza politica delle valute estere, considerando che la maggior parte delle riserve è denominata in dollari ed euro. Ha inoltre evidenziato come “i politici siano alla fine tentati di stampare denaro per finanziare le loro agende, mentre Bitcoin è una valuta che non può essere diluita grazie alla sua natura scarsa“.