Tra lotta al riciclaggio e timori per la privacy, il nuovo database solleva dibattiti sulla trasparenza finanziaria e i diritti dei cittadini.
Secondo quanto riportato da Focus, l’Unione Europea si starebbe preparando all’introduzione di un registro patrimoniale dei cittadini, con l’obiettivo di aumentare la trasparenza finanziaria e contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Dopo il completamento degli studi di fattibilità, si prevede che il registro potrebbe entrare in vigore entro uno o due anni, a seconda del processo legislativo e alle possibili resistenze degli Stati membri.
Il database includerà una vasta gamma di beni, inclusi immobili, conti bancari, titoli azionari, veicoli, opere d’arte e metalli preziosi, creando una panoramica dettagliata del patrimonio dei cittadini europei. L’UE starebbe progettando il registro in modo da renderlo difficilmente aggirabile. Il rafforzamento delle misure anti-riciclaggio in Paesi come la Svizzera e l’incremento dello scambio automatico di informazioni tra nazioni rappresentano due misure fondamentali per chiudere potenziali scappatoie.
Nonostante l’UE giustifichi l’iniziativa come strumento necessario nella lotta contro le attività finanziarie illecite, incluso il monitoraggio dei beni degli oligarchi russi, diversi critici hanno espresso forti preoccupazioni in merito. Il timore di potenziali abusi del registro in tempi di crisi non è del tutto infondato, specialmente guardando ad alcuni precedenti storici in cui simili strumenti sono stati utilizzati per interventi governativi sui beni dei cittadini.