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OKX: accordo da $504 milioni con il Dipartimento di Giustizia Usa

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Febbraio 26, 2025
in Crypto
OKX: accordo da $504 milioni con il Dipartimento di Giustizia Usa
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La società affiliata dell’exchange accetta di pagare una multa e restituire le commissioni guadagnate illegalmente da clienti statunitensi.

Il Dipartimento di Giustizia (Doj) degli Stati Uniti ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Aux Cayes FinTech Co. Ltd., società affiliata dell’exchange OKX, che prevede il pagamento di oltre $500 milioni. L’accordo include $84,4 milioni in sanzioni e $420,3 milioni in commissioni confiscate guadagnate da clienti statunitensi. Secondo il Doj, OKX avrebbe elaborato oltre $1.000 miliardi in transazioni da utenti statunitensi ignorando le normative federali per anni.

Stando all’indagine, la società avrebbe operato come servizio di trasmissione di denaro (Money Service Business) senza aver ottenuto le necessarie licenze, violando così la normativa statunitense. Secondo un comunicato rilasciato il 24 febbraio da OKX, i clienti statunitensi coinvolti non sono più presenti sulla piattaforma e non ci sono state accuse relative a danni subiti dai clienti. Attraverso un post su X, l’exchange con sede alle Seychelles ha dichiarato che il numero di clienti statunitensi coinvolti rappresentava una piccola percentuale del totale della sua base clienti e che nessuno di questi clienti è rimasto sulla sua piattaforma.

We cooperated with the US Dept of Justice in their thorough investigation of our business. We had a small percentage of customers who were able to use our international services due to historical compliance gaps. Today our compliance controls are among the leading in the… pic.twitter.com/sg1b2GC4wE

— OKX (@okx) February 24, 2025

L’azienda ha dichiarato:

“In riconoscimento di queste carenze, la Società, di propria iniziativa, ha volontariamente assunto un consulente per la conformità per contribuire a risolvere i problemi e migliorare il proprio programma di compliance complessivo, e prevede di continuare con questo consulente in futuro”.

Per il procuratore degli Stati Uniti Matthew Podolsky, l’affiliata di OKX avrebbe “consapevolmente violato le leggi anti-riciclaggio e facilitato transazioni sospette e proventi criminali per oltre $5 miliardi“. Podolsky ha dichiarato:

“Il patteggiamento di oggi e le relative sanzioni evidenziano che ci saranno conseguenze per le istituzioni finanziarie che accedono ai mercati statunitensi ma violano la legge, permettendo che attività criminali continuino”.

James E. Dennehy, Vice Direttore dell’FBI, ha accusato OKX di aver “palesemente violato le leggi statunitensi e di aver incoraggiato gli utenti a fornire false informazioni per evitare le procedure necessarie”. Dennehy ha affermato:

“Inoltre, nel loro mancato rispetto della legge statunitense, significative transazioni illecite che favorivano altre attività criminali sono passate inosservate sulla loro piattaforma”.

“Basta inserire un Paese a caso”

Dal 2017 OKX aveva implementato una politica che impediva alle persone negli Stati Uniti di effettuare transazioni sul suo exchange. Nonostante ciò, secondo il Dipartimento di Giustizia, l’exchange avrebbe attivamente cercato clienti negli Stati Uniti.

Successivamente, la società avrebbe iniziato a richiedere a tutti i clienti di fornire informazioni per il processo di know-your-customer (KYC) prima di iniziare a fare trading, ma secondo il Doj i dipendenti dell’azienda avrebbero suggerito ai clienti di fornire informazioni false.

Citando un esempio, il Doj riporta:

“‘So che sei negli Stati Uniti, ma potresti semplicemente inserire un Paese a caso e dovrebbe funzionare. Devi solo inserire nome, nazionalità e numero ID. Potresti semplicemente mettere Emirati Arabi Uniti e numeri casuali per il numero ID'”.

La società avrebbe inoltre effettuato pubblicità negli Stati Uniti e sponsorizzato il Tribeca Film Festival. Durante l’evento, OKX avrebbe permesso ai clienti di promuovere l’exchange e almeno un cliente avrebbe fornito un video tutorial su come i clienti statunitensi potessero registrarsi utilizzando una VPN per nascondere la loro posizione geografica, secondo quanto riferito dal Doj.

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