Un confronto tra i due principali algoritmi di consenso: funzionalità, vantaggi e svantaggi.
Gli algoritmi di consenso determinano come vengono verificate le transazioni e come vengono emesse nuove monete in una rete non centralizzata.
Il meccanismo di consenso utilizzato determina le modalità con cui la rete può aggiornare e modificare le informazioni contenute nel registro delle transazioni.
Proof of Work (PoW)
La prima implementazione della Proof of Work, l’algoritmo alla base del mining di Bitcoin, fu realizzata nel 1997 da Adam Back nel progetto Hashcash, un sistema per prevenire attacchi di denial-of-service (DoS) e spam sulle email.
Come suggerisce il nome, la PoW richiede una ‘prova’ che una certa quantità di ‘lavoro’, in termini di risorse tecnologiche ed energetiche, sia stato svolto per creare un nuovo blocco nella blockchain e ottenere il block reward (block subsidy + fee).
Per capire come si ottenga il diritto di scrivere un blocco della blockchain in Bitcoin, consulta l’approfondimento di Atlas21 sul mining.
Punti di forza della PoW
I vantaggi della PoW sono principalmente tre:
- Sicurezza: l’algoritmo di PoW si è dimostrato il più sicuro nel tempo. La potenza computazionale necessaria per prendere il controllo del 51% della rete rende gli attacchi proibitivamente costosi.
- Decentralizzazione: l’attività di mining è distribuita in tutto il mondo con diverse mining pool presenti in diversi paesi.
- Consumo energetico: nonostante le varie critiche sul suo consumo energetico, la PoW consente di tornare ad un paradigma simile a quello aureo, dove è richiesta una quantità significativa di risorse e lavoro per ottenere un bene scarso e prezioso.
Limiti della PoW
- Mining pool: nel corso degli anni la PoW ha incentivato la creazione delle mining pool, gruppi di miner che si uniscono per avere più possibilità di confermare un blocco e vincere la ricompensa. Questa concentrazione di potenza di calcolo nelle mani di poche mining pool è risolvibile con l’implementazione del protocollo Stratum V2, che permette ai singoli miner di selezionare le transazioni da includere in un blocco.
Proof of Stake (PoS)
Proposta nel 2011, la Proof of Stake è emersa come un’alternativa al PoW. La PoS non consiste in una “prova di lavoro”, ma in un’allocazione di capitale investito nella moneta, cioè lo ‘stake’.
Per scegliere il “validatore” del blocco successivo, viene effettuata una lotteria dove chi ha più denaro bloccato ha più possibilità di vincere e quindi di guadagnare le commissioni di transazione come ricompensa. Questo meccanismo fa sì che nel lungo termine la Proof of Stake tenda alla centralizzazione.
Limiti della PoS
- Centralizzazione: dato che gli attori con il più alto numero di monete hanno le maggiori probabilità di essere selezionati come validatori del blocco successivo, il modello PoS potrebbe portare a una maggiore centralizzazione nel lungo periodo, consolidando il controllo della rete nelle mani di pochi.
Punti di forza della PoS
- Efficienza gestionale: seppur venga meno al concetto di disintermediazione, una delle conseguenze alla centralizzazione della PoS è la capacità di proporre modifiche e implementare aggiornamenti più velocemente, contando su un team più ristretto di persone e seguendo l’approccio di sviluppo move fast and break things.