Un nuovo report di Chainalysis rivela le statistiche dei crimini finanziari commessi attraverso l’uso di criptovalute: tendenze e tecniche utilizzate.
L’11 luglio la società di blockchain analysis Chainalysis ha pubblicato un nuovo report intitolato “Report sul riciclaggio di denaro e criptovalute“, che esamina le ultime tendenze e i dati relativi al riciclaggio di denaro attraverso le criptovalute.
Il report evidenza che il riciclaggio di denaro attraverso le criptovalute deriva non solo da crimini che avvengono all’interno del mondo degli asset digitali, come i ransomware, ma anche da attività illecite al di fuori del settore, come il traffico di droga.
Il report analizza i metodi più comunemente utilizzati per il riciclaggio di denaro con le criptovalute: circa l’80% dei fondi provenienti da attività illecite passa attraverso wallet intermediari. Altri metodi comuni includono l’uso di mixer, privacy coin e protocolli di cross-chain bridge.
La maggioranza dei criminali cerca di convertire i propri fondi in valuta fiat: oltre il 50% dei fondi illeciti finisce su exchange centralizzati, direttamente o indirettamente, dopo aver utilizzato tecniche di offuscamento. Chainalysis afferma che anche nel settore delle criptovalute si osservano schemi di riciclaggio simili a quelli che avvengono con il denaro fiat.
Confronto con il 2022
Nel 2023 i criminali hanno riciclato $22,3 miliardi attraverso le criptovalute, una diminuzione del 30% rispetto al 2022. Secondo Chainalysis tale riduzione potrebbe essere dovuta da un calo generale dei volumi di transazioni in criptovalute, sia legittime che illecite.
Nonostante la potenziale diminuzione dei volumi, gli exchange centralizzati rimangono i principali destinatari di fondi provenienti da attività illecite. Tuttavia c’è stato un aumento della quota di fondi illeciti diretti su protocolli DeFi.