Il contante resta il mezzo preferito per le attività illegali, mentre la trasparenza della blockchain riduce l’uso criminale delle criptovalute.
Un report dell’organizzazione nonprofit Crypto Information Sharing and Analysis Center (ISAC) rivela che nel 2024 il denaro contante continua a essere il mezzo dominante nelle attività illegali a livello globale, superando le criptovalute. Nonostante le prime associazioni tre criptovalute e crimini, a seguito di eventi come la nascita di Silk Road, le attività criminali che coinvolgono criptovalute sono diminuite.
I risultati mostrano che solo lo 0,34% delle transazioni in criptovalute nel 2023 è stato segnalato come potenzialmente collegato a finanziamenti illeciti.
Il documento evidenzia che i criminali preferiscono il denaro contante alle criptovalute a causa della trasparenza intrinseca della tecnologia blockchain. Come osservato da Robert Whitaker, co-autore del report, a differenza del contante, le transazioni in criptovalute sono permanentemente registrate su un registro pubblico, consentendo alle forze dell’ordine di rivedere e tracciare le transazioni. Tale traccia può essere seguita, contrariamente all’anonimato e alla natura fisica del contante, che complicano gli sforzi di tracciamento.
Lo scorso febbraio il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha tratto le medesime conclusioni, affermando in un report:
“L’uso degli asset virtuali per il riciclaggio di denaro rimane nettamente inferiore rispetto alle valute fiat e ai metodi più tradizionali”.
Calo dei crimini legati a criptovalute
Come riportato da Fortune, la ricerca indica una riduzione dei crimini che coinvolgono le criptovalute. Secondo gli autori, tale cambiamento è attribuibile a regolamenti più severi come le procedure Know Your Customer (KYC) e Know Your Transaction (KYT), che aiutano le autorità a monitorare potenziali attività illegali attraverso gli exchange.
Il report evidenzia che alcuni crimini di alto profilo, inclusa l’evasione delle sanzioni, continuano a fare ampio uso del contante.