Secondo i dati raccolti dalla società statunitense, nonostante la crescente popolarità di Bitcoin, la diffusione globale resta limitata, offrendo un ampio margine di crescita.
Secondo un nuovo report pubblicato da River, meno del 4% della popolazione mondiale detiene attualmente bitcoin, con la più alta concentrazione di possessori negli Stati Uniti, dove circa il 14% degli individui possiede la criptovaluta.
Il Nord America si conferma il continente con il tasso di adozione più elevato (10,7%) sia tra privati che istituzioni, mentre l’Africa registra il tasso più basso con appena l’1,6%. Il documento evidenzia come l’adozione di Bitcoin tenda ad essere maggiore nelle regioni più sviluppate rispetto a quelle in via di sviluppo.

River stima che Bitcoin abbia raggiunto solo il 3% del suo potenziale massimo di adozione, segnalando che la tecnologia si trova ancora nelle fasi iniziali della sua diffusione globale. La capitalizzazione di mercato di Bitcoin ($2,1 mila miliardi) rappresenta meno dell’1% del suo mercato totale indirizzabile (governi, aziende e istituzioni) stimato di $225 mila miliardi e solo lo 0,2% della ricchezza globale totale.

Secondo il report, nei prossimi anni l’adozione accelererà su quattro fronti: individui, istituzioni, aziende e Stati nazionali. Tra i catalizzatori a medio termine si prevedono l’annuncio di riserve strategiche di bitcoin da parte di nazioni del G20, l’aumento dell’uso di bitcoin nel commercio internazionale e potenziali cambiamenti normativi favorevoli negli Stati Uniti, come esenzioni fiscali per piccoli pagamenti. Mentre la distribuzione attuale vede gli individui detenere il 69,4% dell’offerta di bitcoin, gli ETF il 6,1% e le aziende il 4,4%, River prevede un progressivo aumento delle quote istituzionali e governative.

Crescita e sviluppo del protocollo
River evidenzia che Bitcoin continua a mostrare una solida maturazione tecnica a 16 anni dal suo lancio. Con 115 contributori attivi su Bitcoin Core nel 2024 e un aumento dell’8,5% dei commit annuali, l’ecosistema di sviluppo rimane dinamico. Il network presenta circa 21.700 nodi (crescita dell’11% nel 2024) e un hashrate di 800 exahash che mostra una progressiva decentralizzazione geografica.

L’ingresso istituzionale
Il 2024 ha segnato un punto di svolta nell’adozione di Bitcoin, con le istituzioni che hanno superato gli individui come principali accumulatori. Gli ETF spot negli USA hanno raggiunto quasi $100 miliardi in asset in gestione, con il 52% dei primi 25 hedge fund e RIA (Registered Investment Advisors) che ora possiedono esposizione a Bitcoin. Tuttavia, l’allocazione media rimane modesta (0,24% per gli hedge fund, 0,02% per i RIA), indicando un ampio potenziale di crescita. Parallelamente, l’adozione aziendale è accelerata con un aumento dell’80% delle società pubbliche che detengono Bitcoin.
La maturazione dell’infrastruttura
Il Lightning Network, nonostante un numero inferiore di transazioni, ha visto un aumento del volume mensile (da $12,1 milioni nel 2021 a $286,5 milioni nel 2024), principalmente guidato dall’integrazione con gli exchange. Sul fronte della custodia, si osserva un’evoluzione verso maggiore sicurezza: solo il 10% delle perdite totali si è verificato dopo il 2015, e la “Proof of Reserve” è diventata uno standard di settore con un aumento del 580% dal 2022.