La società di mining statunitense Riot Platforms raggiunge il record di ricavi nel 2023: 281 milioni di dollari, producendo 6.626 bitcoin, e fa causa all’EIA dopo la richiesta di raccolta dati emergenziale dell’agenzia.
In un comunicato del 22 febbraio, Riot Platforms ha annunciato i risultati finanziari del 2023. L’azienda ha fatto registrare ricavi per 280,7 milioni di dollari e ha minato 6.626 bitcoin nel corso dell’anno. Tale risultato rappresenta un incremento del 19% rispetto al 2022, durante il quale la società aveva prodotto 5.554 bitcoin.
Jason Les, Ceo di Riot, ha espresso soddisfazione per i risultati:
“Sono lieto di annunciare i risultati di Riot per il 2023, che si sono dimostrati ancora positivi nello sviluppo continuo di Riot come uno dei principali miner di bitcoin.”
Sviluppi nell’infrastruttura
Nel 2023 Riot è riuscita ad ampliare il proprio impianto a Rockdale, raggiungendo una capacità di 700 megawatt. L’azienda ha inoltre stabilito una partnership strategica con MicroBT per l’approvvigionamento di attrezzature di mining di ultima generazione a un prezzo fisso e a lungo termine.
Riot sta anche sviluppando un centro di mining da 1 gigawatt nella città di Corsicana, che si prevede sarà attivo dal primo trimestre del 2024. L’impianto di Corsicana è destinato a diventare il più grande centro dedicato al mining di bitcoin a livello globale.
Il report del 2023
La principale fonte di ricavi per Riot è stata il mining di bitcoin, che ha contribuito con 189 milioni di dollari. L’hosting dei data center ha generato 27,3 milioni di dollari, mentre le attività di ingegneria hanno contribuito con 64,3 milioni di dollari.
Alla fine del 2023, l’azienda deteneva circa 597 milioni di dollari in contanti e 7.362 bitcoin.
Il contratto di energia a lungo termine stipulato da Riot le consente di restituire alla rete energia non utilizzata e ricevere crediti energetici. Nel 2023 l’azienda ha ricevuto 71,2 milioni di dollari di crediti energetici, in aumento rispetto ai 27,3 milioni di dollari dell’anno precedente.
La società dispone attualmente di una potenza di calcolo (hash rate) di 12.4 EH/s, con l’obiettivo di raggiungere i 28 EH/s entro il 2024 e i 38 EH/s per la fine del 2025.
Causa all’EIA
Il 21 febbraio Riot e il Texas Blockchain Council hanno citato in giudizio l’Energy Information Administration degli Stati Uniti, accusando l’agenzia di richiedere illegalmente i dati del settore del mining in seguito all’approvazione della richiesta “emergenziale” relativa alla raccolta di informazioni sul consumo di energia elettrica.
In seguito alla causa avviata, l’EIA ha deciso di sospendere temporaneamente tale richiesta di dati.