Il candidato alle prossime elezioni presidenziali Robert F. Kennedy Jr. ribadisce la sua posizione a favore di Bitcoin e accusa i membri del Congresso di essere “pagati” per vietarlo.
In un’intervista alla CNBC Robert F. Kennedy Jr., candidato alla presidenza, si è espresso nuovamente in modo positivo nei confronti di Bitcoin. Il candidato ha sottolineato l’importanza di Bitcoin come strumento per contrastare il controllo del sistema finanziario centralizzato e come difesa contro l’inflazione.
Come esempio dei rischi associati al sistema finanziario centralizzato Kennedy ha ricordato l’episodio del Freedom Convoy canadese del 2022, durante il quale il governo congelò i conti correnti bancari di pacifici dimostranti.
Kennedy e l’opposizione alle CBDC
Oltre alla sua posizione a favore di Bitcoin, Kennedy ha ribadito la sua forte opposizione all’introduzione delle valute digitali delle banche centrali (CBDC), sollevando preoccupazioni sul loro potenziale per una sorveglianza di massa e un’intrusione nella privacy finanziaria dei cittadini statunitensi.
Insieme all’ex presidente Donald Trump, Kennedy ha promesso di ostacolare qualsiasi tentativo della Federal Reserve di emettere un dollaro digitale.
Accuse ai membri del Congresso
Sempre durante l’intervista, RFK Jr. ha accusato i membri del Congresso di “essere pagati” dalle grandi banche e istituzioni finanziarie che traggono profitto dall’inflazione e dal loro monopolio sul sistema finanziario per vietare Bitcoin.
Nel corso dell’intervista RFK Jr. ha poi affermato che la libertà di transazione offerta da Bitcoin è altrettanto importante quanto la libertà di espressione.