Interoperabilità tra i LSP, regolamentazione e Breez SDK: Atlas21 intervista Roy Sheinfeld, Ceo di Breez.
Durante il Tuscany Lightning Summit si è discusso dello stato delle specifiche per i Lightning Service Provider (LSP), dell’interoperabilità tra i vari LSP e di come integrare facilmente il LN in ogni app.
Per parlare di questo e altro, Atlas21 ha intervistato Roy Sheinfeld, co-fondatore e Ceo di Breez, uno dei più noti wallet Lightning Network.
Al Tuscany Lightning Summit abbiamo assistito a panel e speech dedicati all’integrazione delle specifiche LN. Negli ultimi mesi si è anche parlato molto delle specifiche LSP. Qual è lo stato dell’interoperabilità tra i vari LSP ad oggi?
Credo che stia migliorando. In generale l’LSP è un concetto abbastanza recente. Non è un qualcosa presente sul mercato da molto tempo. Credo che sia un processo che stia andando bene, ovviamente in maniera lenta. Ogni standardizzazione ha il proprio percorso. Sono felice dei progressi, abbiamo almeno due specifiche che saranno finalizzate durante il Tuscany Lightning Summit.
L’unico cambiamento è che Acinq stava sviluppando per conto suo, facendo il proprio percorso, e non era parte della discussione attorno ai LSP. Il Tuscany Lightning Summit ci ha aiutato a coinvolgere Bastian Teinturier, Cto di Acinq, e abbiamo deciso di creare una standardizzazione sopra il Liquidity Ads Protocol, che è una direzione differente rispetto alla direzione originale dello standard LSP.
Facciamo un passo indietro: cosa fa un LSP?
Credo di aver fatto un errore quando ho coniato il termine Lightning Service Provider (LSP). In realtà non si tratta di un Lightning Service Provider perché Lightning racchiude troppi servizi e può significare moltissime cose diverse per persone diverse. Ad esempio Wallet of Satoshi può definirsi un LSP. Io mi riferivo più a servizi di liquidità, quindi in realtà si tratta di un Liquidity Service Provider. La ragione per cui serve un LSP è perché LN ha un problema intrinseco quando occorre ricevere un pagamento. Non puoi ricevere un pagamento fino a che non hai stabilito un canale e fino a che non hai una qualche forma di connessione alla rete LN. Un LSP, esattamente come un ISP, permette la connessione al LN.
Perché c’è bisogno di interoperabilità tra i vari LSP?
LN è un protocollo aperto. Vogliamo avere una piattaforma monetaria aperta per costruirci sopra. Non vogliamo vincolare gli utenti con uno specifico LSP, ma vogliamo avere dinamiche di mercato libero anche per quanto riguarda il LN. Quindi per avere degli standard aperti e per avere la possibilità per wallet differenti di interagire con LSP differenti, è necessaria una qualche forma di standardizzazione.
Da diversi mesi c’è un lungo dibattito sui possibili soft fork: CTV, APO e altre idee, molte delle quali improntate a migliorare le performance del LN, che sappiamo non essere ad oggi la soluzione di scaling definitiva per Bitcoin. Qual è la tua posizione al riguardo?
Credo assolutamente che non dovremmo ossificare Bitcoin. Penso che Bitcoin debba continuare a evolvere. Ho un’opinione un po’ ambivalente riguardo alla discussione sui nuovi OP Code perché quello che sto personalmente cercando di fare è risolvere i problemi di oggi e di domani e credo che il tema di scalare Bitcoin dal punto di vista del LN sia irrilevante per il futuro prossimo. Non credo che avremmo problemi a fare onboarding di 20 milioni di persone oggi su LN. Certamente al momento non riusciamo a scalare a centinaia di milioni o miliardi di utenti, ma avremo bisogno di qualche miglioramento. E vorrei che questi miglioramenti fossero specificamente su Bitcoin. Non voglio vedere soluzioni diversificate in altri asset come Fedimint o Cashu, voglio che le persone utilizzino Bitcoin come asset al portatore. Non ho ancora visto qualcosa che mi piace veramente, ma credo che il prossimo soft fork sarà una sorta di mix delle proposte che ci sono sul tavolo al momento.
Parlando di regolamentazione, credi che aziende che offrono accesso al LN in modalità custodial saranno un facile punto di attacco per il regolatore?
Sì. La ragione per cui sto lavorando su LN è perché voglio che le persone utilizzino Bitcoin. E Bitcoin per me è quando le persone detengono le proprie chiavi private. Se utilizzassero soluzioni custodial, vuol dire che stiamo soltanto replicando il funzionamento delle banche sopra Bitcoin. C’è anche la possibilità che le soluzioni non-custodial vengano attaccate, ma credo che sia un bene perché penso che l’unica cosa che prevarrà sarà la possibilità per gli utenti di detenere i propri fondi, anche se dovesse diventare illegale in 10 o 20 anni.
Che cos’è Breez SDK?
Breez SDK mira a dare agli sviluppatori i tool necessari per integrare i pagamenti LN nel loro servizio o applicazione con una curva di apprendimento lieve e con una piccola barriera all’ingresso. È un set di API: le API basilari sono sendpayment e receivepayment che ti permettono di inviare e ricevere bitcoin da un servizio o applicazione. Noi offuschiamo tutte le complessità tecniche dell’infrastruttura LN: end user node, liquidità, LSP, interoperabilità onchain e fiat on-off ramp.
Circa un anno fa avevi affermato che nel giro di un anno avremmo visto i competitor di TikTok integrare il LN. Credi ancora che possa accadere a breve o ci vorrà più tempo?
Un anno fa avevamo i primi partner che iniziavano a sperimentare con Breez SDK, ora è utilizzata in produzione, abbiamo imparato molto lavorando con i nostri partner e abbiamo sicuramente visto che le aziende Bitcoin sono state le prime ad adottare Breez SDK. Relai, BitBox, Satimoto e CrowdHealth sono solo alcuni esempi. Il primo gruppo di partner è arrivato da aziende dell’ecosistema Bitcoin & LN. Stiamo iniziando a vedere partner diversi come aziende crypto e abbiamo i primi segni di applicazioni “mainstream” che desiderano integrare pagamenti LN nella loro app. Naturalmente sono realtà molto più piccole di TikTok: credo ancora che vedremo piccoli competitor di TikTok in futuro.