Il più grande operatore della rete elettrica russa pianifica di utilizzare i centri energetici sottoutilizzati per il mining.
In Russia, Rosseti, il principale operatore della rete elettrica nazionale, ha annunciato di voler esplorare nuove opportunità nel settore dei digital asset. La notizia, riportata dall’agenzia di stampa statale TASS, delinea un piano per sfruttare i centri energetici attualmente sottoutilizzati per il mining.
L’azienda ha dichiarato:
“Il Gruppo Rosseti, in qualità di maggiore società della rete elettrica in Russia, può fungere da coordinatore per l’implementazione delle infrastrutture di mining”.
Tale iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di sviluppo del settore del mining russo, regolamentato da una legge firmata dal presidente Vladimir Putin lo scorso agosto che autorizza solo le entità registrate e gli imprenditori individuali a condurre operazioni di mining su larga scala.
Il piano dell’azienda statale prevede da un lato, l’ottimizzazione delle strutture energetiche esistenti che operano sotto la loro capacità massima, dall’altro, un incremento significativo sia delle entrate tariffarie che dei contributi fiscali. Rosseti ha confermato di possedere già l’infrastruttura tecnica necessaria, inclusi apparecchi di commutazione per gestire i carichi degli impianti di mining.
L’azienda sta attualmente valutando diversi aspetti della sua strategia, tra cui l’introduzione di una struttura tariffaria specifica per i miner. Tuttavia, il progetto dovrà fare i conti con alcune limitazioni: a causa della carenza di energia elettrica, il governo russo ha vietato il mining in diverse regioni dal 1° gennaio 2025 fino al 15 marzo 2031.