Le autorità russe intensificano la repressione contro i miner illegali di bitcoin con un nuovo caso di confisca.
Le forze dell’ordine russe hanno avviato una campagna di sequestro contro i miner illegali, segnando un’escalation nella lotta alle attività non autorizzate. Il caso più recente ha portato alla confisca di bitcoin per un valore di $88.500 da parte delle autorità investigative dell’Oblast di Amur.
Il Dipartimento Investigativo del Comitato Investigativo (SKR) per l’Oblast di Amur ha annunciato di aver proceduto al sequestro per un valore di circa 7 milioni di rubli ($88.570; 0,8414 BTC) nei confronti di un ex dirigente di una compagnia elettrica non identificato.
L’accusato ricopriva il ruolo di responsabile dei servizi di connessione tecnologica presso la filiale di Amur della Far Eastern Distribution Company (DRSC), un fornitore di rete elettrica che gestisce la distribuzione di energia nell’Oblast di Amur, nella Russia orientale.
Gli investigatori hanno scoperto che l’ex dirigente ha sfruttato la sua conoscenza dei sistemi di distribuzione elettrica dell’azienda per sottrarre energia dalla rete. L’elettricità rubata veniva utilizzata per alimentare le apparecchiature di mining presso la sua abitazione privata.
Il sequestro è scattato dopo che le indagini hanno rivelato come l’uomo avesse utilizzato le sue competenze tecniche per aggirare i dispositivi di misurazione nel 2024, creando una connessione illegale alle infrastrutture elettriche del suo datore di lavoro.
Le stime degli investigatori indicano che il dirigente ha utilizzato energia elettrica per un valore superiore a 3,5 milioni di rubli ($44.334) appartenente alla DRSC.
Lo scorso aprile, diversi ministeri hanno sviluppato un meccanismo legale che propone di concedere a tribunali e forze dell’ordine nuovi poteri per confiscare criptovalute in casi criminali. La proposta gode del supporto dei responsabili delle politiche governative e, se approvata, permetterebbe alle autorità di riconoscere gli asset digitali come proprietà immateriale nei procedimenti penali.
Precedenti di sequestri
Gli investigatori sembrano aver già adottato quanto proposto da tale bozza di legge in diversi casi. Tra questi spicca il caso dell’operatore del server del portale darknet Hydra, dal quale la polizia ha sequestrato criptovalute per un valore di $8,2 milioni.
Anche gli ufficiali giudiziari hanno proceduto a un sequestro per 1.032,1 BTC dall’ex investigatore del Comitato Investigativo russo Marat Tambiev. Un tribunale ha dichiarato colpevole l’ex investigatore di aver accettato tangenti in bitcoin da una rete di frodi internazionale, condannandolo a 16 anni di carcere.