Il Ministero delle Finanze russo approva nuovi emendamenti per regolare il settore crypto tra mining e trading.
Il governo russo fa un ulteriore passo verso la regolamentazione delle criptovalute, introducendo nuove proposte di legge che mirano a disciplinare il settore sotto il profilo fiscale. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Interfax, il Ministero delle Finanze russo ha approvato una serie di emendamenti che classificheranno le criptovalute come beni patrimoniali ai fini fiscali.
La nuova normativa prevede che i redditi derivanti dalle attività di mining saranno tassati in base al loro valore di mercato al momento della ricezione. Un aspetto favorevole per i miner è la possibilità di dedurre le spese operative dalla base imponibile, alleggerendo così il carico fiscale complessivo.
Gli emendamenti stabiliscono inoltre che le transazioni in criptovalute saranno esenti da IVA, mentre i profitti derivanti dal trading saranno soggetti alle stesse aliquote applicate alle transazioni di titoli azionari, con un’imposta massima sul reddito personale del 15%.
Dopo aver legalizzato il mining, il governo ha stabilito un limite di consumo energetico mensile di 6.000 kilowattora per i miner non registrati, mentre il Servizio Fiscale Federale russo ha proposto di tassare anche i guadagni non realizzati dei miner.