Lo scambio di prigionieri ha visto il ritorno di Marc Fogel negli Stati Uniti dopo oltre tre anni di detenzione in Russia, mentre Alexander Vinnik, accusato di riciclaggio di denaro attraverso bitcoin, è stato riconsegnato a Mosca.
In uno scambio di prigionieri orchestrato dall’amministrazione Trump, l’insegnante americano Marc Fogel è tornato in patria dopo oltre tre anni di detenzione in Russia. In cambio, gli Stati Uniti hanno rilasciato Alexander Vinnik, imprenditore russo accusato di riciclaggio di denaro del valore di $4 miliardi tramite l’exchange BTC-e.
L’operazione ha visto Fogel atterrare sul suolo americano l’11 febbraio. L’insegnante, che lavorava presso l’Anglo-American School di Mosca, era stato arrestato ad agosto 2021 per possesso di marijuana medicinale e condannato a 14 anni di reclusione con l’accusa di contrabbando di droga.
Alexander Vinnik aveva gestito BTC-e, un exchange di bitcoin al centro di attività illecite. Arrestato in Grecia nel 2017 su richiesta delle autorità statunitensi, Vinnik era stato successivamente estradato in Francia, dove aveva scontato una condanna per riciclaggio di denaro, prima di essere trasferito negli Stati Uniti nel 2022.
Durante i suoi sei anni di attività, dal 2011 al 2017, la piattaforma gestita da Vinnik si era affermata come uno dei maggiori player del settore, arrivando a gestire transazioni per oltre $9 miliardi e vantando più di un milione di utenti in tutto il mondo. BTC-e, legato all’hack subito da Mt. Gox e chiuso definitivamente nel 2017 dalle autorità, è stato al centro di indagini internazionali che hanno portato all’arresto di Vinnik, il quale rischiava una condanna fino a 20 anni di carcere negli Stati Uniti.