Un deputato svedese propone l’adozione di Bitcoin nelle riserve valutarie nazionali.
Un membro del Parlamento svedese ha recentemente presentato una proposta formale per incorporare Bitcoin nelle riserve valutarie nazionali del Paese. L’8 aprile il parlamentare Rickard Nordin ha indirizzato una lettera al Ministro delle Finanze Elisabeth Svantesson, esortandolo a considerare l’adozione della principale criptovaluta come parte delle riserve nazionali. Nella sua comunicazione Nordin ha evidenziato come la Svezia abbia “una tradizione di gestione conservativa e attenta delle riserve valutarie, principalmente composte da valute estere e oro”.
Nordin ha sottolineato il rapido sviluppo nel settore degli asset digitali, osservando che “numerosi attori internazionali considerano Bitcoin come una riserva di valore e una copertura contro l’inflazione. In molte parti del mondo, Bitcoin viene utilizzato come mezzo di pagamento e come protezione contro l’aumento dell’inflazione”.
Nel suo appello, il parlamentare ha anche evidenziato l’importanza di Bitcoin come “strumento essenziale per i combattenti per la libertà per gestire i pagamenti quando sotto l’oppressione di regimi autoritari“.

La proposta svedese richiama l’ordine esecutivo firmato lo scorso marzo dal Presidente Trump per creare una riserva nazionale di bitcoin finanziata da asset sequestrati durante processi criminali. L’ordine ha autorizzato i segretari del Tesoro e del Commercio a sviluppare “strategie a costo zero” per acquistare più bitcoin per la riserva, a condizione che non ci fossero costi aggiuntivi per i contribuenti. Lo stesso approccio è stato suggerito dal parlamentare svedese.
Il trend di interesse istituzionale per Bitcoin non si limita alla Svezia. Lo scorso gennaio anche il governatore della Banca Nazionale Ceca ha proposto la valutazione dell’asset come parte di una potenziale strategia di diversificazione per le riserve estere del Paese.