Obbligato a nascondersi con la famiglia dopo minacce di torture per estorcere bitcoin. I rapitori credevano possedesse miliardi di dollari.
Un moderatore canadese di un forum crypto, insieme alla sua famiglia, è stato costretto a spostarsi continuamente da un Airbnb all’altro per sfuggire a dei malviventi che volevano rapirlo per impossessarsi dei suoi presunti bitcoin.
Secondo quanto riportato dal quotidiano La Presse i criminali avevano pianificato torture brutali, preparando persino attrezzature specifiche come “un telone di 60 cm con un foro al centro e tubi verdi intorno per amputare arti e fermare l’emorragia”, come dichiarato dalla vittima stessa.
Il movente del tentato rapimento sarebbe legato alle attività online del moderatore: i malviventi, dopo aver visto i post dell’uomo su una pagina Facebook dedicata alle criptovalute, erano convinti che possedesse 2,5 milioni di bitcoin. Tuttavia la vittima ha precisato:
“Sono una persona molto normale. Potrei avere $10.000”.
La vicenda è iniziata il 4 novembre quando due uomini mascherati hanno minacciato l’uomo fuori dalla sua abitazione. Successivamente, l’8 novembre, mentre accompagnava la figlia in auto, è stato seguito da un veicolo senza targa e minacciato con una pistola.
Quattro persone sono state arrestate, due delle quali accusate di cospirazione per rapimento e possesso illegale di armi da fuoco. Gli imputati sono stati rilasciati in attesa del processo previsto per marzo, rimanendo agli arresti domiciliari.
Il caso si aggiunge a una lunga serie di minacce all’incolumità di chi possiede criptovalute. Secondo il monitoraggio dello sviluppatore Jameson Lopp, dal 2014 sono stati registrati almeno 181 episodi tra rapine, rapimenti e omicidi correlati al mondo crypto, con diversi casi verificatisi anche durante le recenti festività natalizie. Lopp consiglia maggiore discrezione sui social media riguardo ai propri possedimenti in criptovalute e di evitare transazioni peer-to-peer con sconosciuti per ridurre il rischio di diventare potenziali bersagli.