Secondo il Ceo Ardoino l’audit è una priorità assoluta mentre l’azienda punta a rafforzare la trasparenza nel 2025.
Secondo quanto riportato da Reuters, Tether è in trattative con una delle società di revisione contabile “Big Four” per condurre l’audit completo delle sue riserve finanziarie. Paolo Ardoino, Ceo di Tether, ha confermato che l’audit è diventato una “massima priorità” per l’azienda. In un’intervista rilasciata il 21 marzo, Ardoino ha dichiarato:
“È la nostra priorità principale. Ora viviamo in un contesto in cui è davvero fattibile”.
Sebbene l’azienda non abbia rivelato quale delle quattro grandi società di revisione—PwC, EY, Deloitte o KPMG—stia gestendo il processo di audit, Ardoino ha sottolineato che Tether sta lavorando per fornire chiarezza sugli asset che garantiscono USDT.
Nel 2024 l’azienda ha registrato un profitto di $13,7 miliardi, più del doppio rispetto ai $6,2 miliardi del 2023.
Preparativi interni per l’audit
In preparazione per l’audit, Tether ha nominato Simon McWilliams come nuovo Cfo nel 2024. McWilliams ha sostituito Giancarlo Devasini, ora presidente dell’azienda. Le riserve di Tether sono attualmente gestite da Cantor Fitzgerald, società precedentemente guidata dall’attuale Segretario al Commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick.
Implicazioni dell’audit
L’audit risulta fondamentale per una potenziale partnership di Tether con il governo degli Stati Uniti, poiché le normative sulle stablecoin richiedono una verifica indipendente delle riserve. Ardoino ha citato la visione favorevole del Presidente Trump verso le criptovalute come motivazione per condurre l’audit, dichiarando:
“Se il Presidente degli Stati Uniti dice che questa è la massima priorità per gli Stati Uniti, le grandi quattro società di revisione dovranno ascoltare, quindi siamo molto contenti di ciò”.