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Tredici anni fa la condanna al fondatore dell’American Liberty Dollar

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Aprile 10, 2024
in Bitcoin, Feature
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Il 18 marzo 2011 veniva condannato negli Stati Uniti Bernard Von NotHaus, il fondatore dell’American Liberty Dollar: storia e battaglia legale.

L’American Liberty Dollar (ALD) era una valuta privata prodotta negli Stati Uniti, emessa in monete, certificati cartacei e valuta elettronica (eLD).

Il fondatore dell’ALD era Bernard von NotHaus, economista e consulente finanziario austriaco nonché attivista per la libertà monetaria. L’obiettivo di von NotHaus era creare una moneta alternativa al dollaro che proteggesse il potere d’acquisto e contrastasse l’inflazione. Per trasformare la sua idea in realtà, von NotHaus creò l’organizzazione NORFED (“Organizzazione nazionale per l’abrogazione della Federal Reserve e dell’Internal Revenue Code”), la quale sosteneva che la Federal Reserve fosse incostituzionale e dannosa. In seguito, l’organizzazione cambiò nome in Liberty Services, società con sede a Evansville, Indiana, che distribuì il Liberty Dollar fino al 2009.

Il Liberty Dollar si basava su un sistema di riserva di metalli preziosi, inizialmente oro e argento, successivamente anche platino e rame. Ogni Liberty Dollar veniva emesso in base alla quantità di oro o argento depositata presso la società di von NotHaus.

I metalli venivano poi trasferiti e custoditi presso l’azienda di produzione e lavorazione Sunshine Minting di Coeur d’Alene, nello Stato dell’Idaho.

Per quanto riguarda la distribuzione dei Liberty Dollar, Sunshine Minting avrebbe prodotto le monete, mentre l’azienda Pro Forms di Porterville, California, avrebbe stampato le banconote.

Seppur l’idea di von NotHaus potesse sembrare astuta vi era un “piccolo” problema: le monete Liberty Dollar erano molto simili alle monete ufficiali emesse dalla United States Mint, la Zecca degli Stati Uniti.

Controversie e sfide legali

Il Liberty Dollar si dimostrò fin da subito un progetto controverso, attirando le attenzioni del governo degli Stati Uniti. Von NotHaus e la NORFED furono oggetto di diverse azioni legali da parte del governo federale.

In particolare il 14 settembre 2006 la US Mint comunicò che il Dipartimento di Giustizia aveva stabilito che l’uso del Liberty Dollar come moneta legale era un reato federale. Il comunicato sosteneva che i Liberty Dollar erano concepiti per mettere in discussione la valuta ufficiale degli Stati Uniti. Il Dipartimento di Giustizia accusò poi la società Liberty Services di emettere monete ingannevolmente simili al dollaro statunitense e di utilizzare un linguaggio fuorviante sul proprio sito web.

Tuttavia la società non rimase a guardare e respinse il comunicato della Zecca statunitense, affermando che “il Liberty Dollar non aveva mai preteso di essere, né era, moneta legale”. Von NotHaus paragonò il Liberty Dollar a un oggetto numismatico utilizzabile liberamente nel baratto.

In seguito, il 20 marzo 2007 von NotHaus fece causa alla US Mint presso il tribunale del distretto meridionale dello Stato dell’Indiana. Chiese alla Corte di dichiarare che l’uso del Liberty Dollar come valuta volontaria per il baratto non fosse un reato federale, di impedire di definire il Liberty Dollar una valuta illegale e di rimuovere qualsiasi dichiarazione in tal senso dal sito web della Zecca.

Nonostante ciò gli attacchi da parte delle autorità non si fermarono. Il 14 novembre 2007 l’FBI e l’U.S. Secret Service effettuarono un’incursione presso la Sunshine Minting, dove erano custoditi i metalli preziosi dei clienti. Il mandato si basava su accuse di riciclaggio di denaro, frode postale, frode informatica, contraffazione e cospirazione. Gli agenti governativi requisirono quasi 500 libbre d’argento, 50 once d’oro e due tonnellate di monete in rame con l’immagine del candidato alle elezioni presidenziali del 2008 Ron Paul. Presero anche documenti ufficiali e bloccarono i conti bancari della società.

Bernard von NotHaus informò i suoi clienti dell’accaduto tramite e-mail. La comunicazione conteneva un link a una pagina di registrazione per una causa collettiva al fine di aiutare le vittime a riavere i loro beni. Nel frattempo, il sito web della società smise di funzionare.

Le cose peggiorarono a maggio 2009, quando von NotHaus e altre tre persone coinvolte nel progetto furono incriminate per aver violato le leggi federali e accusate di cospirazione, frode postale, vendita e possesso di monete false e contraffazione di monete d’argento.

Von NotHaus fu arrestato il 6 giugno 2009, ma si dichiarò non colpevole delle accuse.

Il 31 luglio 2009 von NotHaus annunciò la chiusura di tutte le attività relative al Liberty Dollar, in attesa della risoluzione delle accuse penali.

Il 18 marzo 2011 giunse il verdetto finale: von NotHaus venne dichiarato colpevole di contraffazione e terrorismo interno per “aver coniato monete simili a quelle degli Stati Uniti”.

L’avvocato Anne Magee Tompkins descrisse il Liberty Dollar come “una forma unica di terrorismo interno” che cercava di “minare la legittima valuta di questo Paese”. Il comunicato stampa del Dipartimento di Giustizia proclamò: “Sebbene queste forme di attività anti-governative non comportino violenza, sono altrettanto insidiose e rappresentano un pericolo chiaro e presente per la stabilità economica di questo Paese”.

Secondo l’Associated Press, “i procuratori federali ritenevano che von NotHaus stesse, di fatto, cercando di spacciare le monete d’argento come valuta statunitense. I tagli da 5, 10, 20 e 50 presentavano anche un simbolo del dollaro, la parola “dollaro” e il motto “Trust in God”, simile a “In God We Trust” che appare sulle monete statunitensi”.

Alla fine del 2014 una sentenza da parte di un giudice della Corte Distrettuale degli Stati Uniti stabilì che i Liberty Dollar sequestrati durante l’operazione dell’FBI e dell’U.S. Secret Service del 2007 avrebbero dovuto essere restituiti ai loro legittimi proprietari.

Il 10 novembre 2014 il giudice Voorhees respinse la richiesta di appello di von NotHaus per il ricorso contro la sua condanna. 

Nonostante le richieste da parte dei procuratori di una pena di 23 anni di prigione federale, il 2 dicembre 2014, il creatore del Liberty Dollar fu condannato a sei mesi di arresti domiciliari, con tre anni di libertà vigilata. Come motivazione per infliggere una pena così ridotta rispetto a quella richiesta dai procuratori federali, il giudice Voorhees tenne conto dell’appello di von NotHaus, il quale affermava:

“…se c’è qualcosa di chiaro dalle prove presentate al processo, è che l’ultima cosa che voleva il signor von NotHaus era che i Liberty Dollar [fossero] confusi con le monete emesse dal governo degli Stati Uniti… La sua intenzione – di protestare contro il sistema della Federal Reserve – è sempre stata evidente. Il verdetto della giuria confonde un programma creato per funzionare come un’alternativa al sistema della Federal Reserve con uno progettato per [ingannare] le persone facendole credere che fosse proprio la cosa contro cui il signor von NotHaus protestava in primo luogo… i Liberty Dollar non erano una contraffazione e non erano intesi a funzionare come tale. Il verdetto è una perversione delle norme sulla contraffazione e dovrebbe essere annullato.”

Dopo un anno di libertà vigilata von NotHaus chiese la liberazione anticipata, concessa poi il 9 dicembre 2015 dal giudice Voorhees.

In seguito alla sentenza del 2014, nel 2017 un numero significativo di Liberty Dollar sequestrati venne restituito ai legittimi proprietari. Secondo i documenti giudiziari, vi erano circa 250.000 detentori di monete e certificati Liberty Dollar.

Negli anni successivi alla condanna von NotHaus continuò a promuovere il Liberty Dollar e a criticare il sistema monetario fiat. 

Il 4 dicembre 2022 morì all’età di 74 anni.

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