La sentenza arriva dopo ripetute violazioni di un’ordinanza del tribunale che gli vietava di dichiararsi Satoshi Nakamoto e di intentare cause basate su tale affermazione.
L’informatico australiano Craig Wright è stato condannato a un anno di reclusione con sospensione della pena per due anni dall’Alta Corte britannica. Ciò significa che Wright sconterà la pena solo se violerà gli ordini del tribunale durante tale periodo.
La sentenza è stata emessa dal giudice James Edward Mellor dopo che Wright ha violato un precedente ordine del tribunale intentando una causa da 911 miliardi e 50 milioni di sterline contro gli sviluppatori di Bitcoin e la società Square lo scorso ottobre.
Durante l’udienza il giudice Mellor ha sottolineato la natura inequivocabile delle violazioni commesse da Wright, ordinandogli di ritirare immediatamente la sua ultima azione legale. Il giudice ha dichiarato:
“Non c’è alcun dubbio che ciascuno di questi atti di oltraggio sia stato provato”.
La vicenda si complica ulteriormente considerando l’attuale posizione geografica di Wright, il quale non si è presentato fisicamente all’udienza del 18 dicembre, citando perdite economiche per 240.000 sterline. Partecipando il giorno successivo in modalità remota, Wright ha rivelato di trovarsi in Asia, presumibilmente a Singapore o in Indonesia, senza però specificare la sua esatta ubicazione. Tale circostanza potrebbe rendere particolarmente complessa l’esecuzione della sentenza, data l’assenza di trattati di estradizione con l’Indonesia e le limitazioni dell’accordo con Singapore, che non copre i casi di oltraggio civile.
La Crypto Open Patent Alliance (COPA) ha ottenuto un rimborso delle spese legali per 145.000 sterline. Nonostante il mese scorso gli sia stato negato il permesso di impugnare la precedente sentenza che stabiliva la sua non paternità di Bitcoin, Wright ha dichiarato che farà appello contro questa nuova condanna per oltraggio alla corte.