Una precedente sentenza della Corte d’Appello ha stabilito che il Dipartimento del Tesoro ha oltrepassato i propri poteri sanzionando il mixer.
Un tribunale del Texas ha annullato le sanzioni contro Tornado Cash, il protocollo di mixing di criptovalute, in una sentenza che potrebbe rappresentare un cambio di rotta verso una regolamentazione più favorevole alle tecnologie per la privacy nel campo dei digital asset.
La vicenda era iniziata nell’agosto 2022, quando l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro americano aveva imposto sanzioni a Tornado Cash, accusandolo di facilitare il riciclaggio di denaro da parte del gruppo di hacker nordcoreano Lazarus, che avrebbe utilizzato il protocollo per ripulire oltre $455 milioni in asset digitali rubati.
Le sanzioni avevano portato all’arresto dello sviluppatore Alexey Pertsev, condannato il 14 maggio 2024 dalla Corte d’Appello di ‘s-Hertogenbosch a cinque anni e quattro mesi di reclusione per aver riciclato $1,2 miliardi attraverso la piattaforma. Nonostante la recente vittoria legale di Tornado Cash, Pertsev rimane in custodia.
Secondo quanto emerge dai documenti depositati il 21 gennaio presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto occidentale del Texas, i giudici hanno stabilito che le sanzioni dell’OFAC devono essere revocate e il caso rinviato per ulteriori procedimenti.
La decisione arriva in seguito all’appello presentato da sei utenti di Tornado Cash il 26 novembre 2024. Nel ricorso si sosteneva che l’OFAC avesse oltrepassato i limiti del proprio mandato, argomentando che gli smart contract immutabili di Tornado Cash non possono essere considerati “proprietà” di un’entità o cittadino straniero e quindi non possono essere soggetti a blocchi secondo la normativa IEEPA (International Emergency Economic Powers Act).