Il Presidente Trump mantiene la promessa elettorale di conservare il 100% dei bitcoin confiscati ma delude le aspettative più ambiziose.
Il 6 marzo il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che ha stabilito la creazione di una Strategic Bitcoin Reserve, formalizzando l’impegno degli Stati Uniti a mantenere tutti i bitcoin confiscati anziché venderli. Tale mossa segna un cambio di paradigma nella politica governativa statunitense verso Bitcoin, ma solleva anche un punto critico che potrebbe rievocare eventi storici come l’ordine esecutivo 6102.
Promessa mantenuta
Durante la Bitcoin Conference 2024 di Nashville, Donald Trump aveva annunciato che, se eletto, il suo governo avrebbe mantenuto il 100% di tutti i bitcoin confiscati, includendoli nella strategia di riserva nazionale. La promessa è stata formalmente mantenuta con l’ordine esecutivo che istituisce due entità distinte:
- Strategic Bitcoin Reserve – dedicata esclusivamente a Bitcoin;
- United States Digital Asset Stockpile – per tutti gli altri asset digitali confiscati.
Come anticipato dal Segretario al Commercio Howard Lutnick, Bitcoin ha ricevuto un trattamento diverso rispetto a tutti gli altri asset digitali. Tale separazione potrebbe rappresentare un primo, seppur minimo, riconoscimento della distinzione fondamentale tra Bitcoin e le altre criptovalute.
L’ordine esecutivo stabilisce inoltre che il Dipartimento del Tesoro supervisionerà entrambe le riserve, ma con un approccio diverso: mentre i bitcoin confiscati saranno conservati come riserva di valore a lungo termine, gli altri asset digitali potranno essere soltanto venduti a discrezione del governo.
L’attuale riserva e il caso Bitfinex
Secondo le stime di Arkham Intelligence, il governo statunitense possiede attualmente circa 198.000 BTC. Tuttavia, come evidenziato da alcuni utenti, circa 95.000 BTC dovrebbero essere riconsegnati a Bitfinex come “restituzione” dei fondi rubati nell’hack del 2016.
L’attuale riserva del governo Usa dovrebbe provenire dalle seguenti confische:
– 94.643 BTC dall’hack di Bitfinex;
– 69.370 BTC dal sequestro del dark net market Silk Road;
– 12.267 BTC da ulteriori sequestri relativi a Bitfinex;
– 9.800 BTC sequestrati a James Zhong per attività legate a Silk Road;
– 2.818 BTC da altri sequestri legati a Bitfinex.
Al netto della restituzione a Bitfinex le riserve effettive del governo si attesterebbero intorno ai 103.000 BTC.
Possibili strategie “a costo zero” per l’acquisizione di bitcoin
L’ordine esecutivo autorizza il Dipartimento del Tesoro e del Commercio a sviluppare strategie budget-neutral per incrementare le riserve di bitcoin senza gravare sui contribuenti. Diverse proposte sono state avanzate dalla community:
– Mining partnership program: incentivare le società di mining americane a depositare una percentuale dei bitcoin minati nella riserva strategica in cambio di agevolazioni fiscali o energetiche;
– Conversione di asset confiscati: utilizzare i proventi dalla vendita di altri asset digitali confiscati (contenuti nel Digital Asset Stockpile) per acquistare bitcoin;
– Emissione di obbligazioni a tasso zero per finanziare l’acquisto di nuovi bitcoin;
– Ottimizzazione delle spese per l’accumulo di bitcoin: riducendo le spese non necessarie e destinando i risparmi all’acquisto di bitcoin, è possibile incrementare le riserve senza compromettere il bilancio complessivo;
– Conversione di sanzioni: accettare pagamenti in bitcoin per sanzioni amministrative e multe federali, con incentivi per chi sceglie tali modalità di pagamento;
– Conversione di una porzione dei $760 miliardi in riserve auree in bitcoin, come suggerito da Standard Chartered.
In seguito alla firma dell’ordine esecutivo, in un’intervista alla CNBC, il Segretario al Tesoro Bessent ha commentato:
“La prima cosa da fare è smettere di vendere i bitcoin del governo. Vedremo quale sarà la strategia per le acquisizioni”.
Le reazioni della community
Parte della comunità Bitcoin, soprattutto quella statunitense, ha accolto l’ordine esecutivo con entusiasmo. Sebbene il provvedimento non includa l’acquisto immediato di nuovi bitcoin come alcuni speravano, rappresenta comunque un passo avanti nella legittimazione istituzionale di Bitcoin secondo alcuni utenti.
L’analista Lyn Alden ha affermato di essere favorevole alla modalità scelta per la riserva strategica, concordando con l’analisi di Nic Carter. I punti chiave che Alden condivide con Carter sono:
- È stata mantenuta la promessa elettorale;
- La riserva in bitcoin è stata chiaramente distinta dallo stockpile di altcoin;
- Bitcoin ha ricevuto l’approvazione ufficiale del governo degli Stati Uniti, a differenza di altre criptovalute;
- Non sono stati spesi soldi dei contribuenti per acquisire i bitcoin (evitando così reazioni negative).
- Le future acquisizioni di bitcoin saranno probabilmente lasciate al Congresso, come dovrebbe essere.
Samson Mow, Ceo di Jan3, ha sottolineato la chiara separazione tra Bitcoin e altre criptovalute, commentando:
“Come sospettavo, il post su Truth Social di domenica, in cui si affermava che quelle altcoin sarebbero state aggiunte a una riserva, era in realtà solo un modo per placare i lobbisti prima che le decisioni venissero finalizzate e il loro destino fosse segnato”.
In un tweet successivo, Mow ha evidenziato il potenziale effetto domino che ne potrebbe scaturire dall’annuncio, dichiarando:
“Ora sembra davvero che tutto stia arrivando al culmine. Una volta che la notizia dell’SBR degli Stati Uniti sarà pienamente compresa e tutti inizieranno a implementare strategie su Bitcoin, tutto potrebbe accelerare molto, molto rapidamente”.
Il Cio di Bitwise, Matt Hougan, ha affermato che l’istituzione di una riserva di bitcoin da parte di Trump “riduce drasticamente la probabilità che il governo degli Stati Uniti un giorno ‘vieti’ Bitcoin e aumenta notevolmente la probabilità che altri Paesi istituiscano riserve strategiche di bitcoin”.
D’altro canto, un’altra parte della community Bitcoin si è schierata contro la modalità scelta per la riserva strategica, definendola “un rebranding dei bitcoin confiscati dal governo”.
Charles Edwards, founder di Capriole Investments, ha dichiarato:
“Questo è l’esito più deludente e insoddisfacente che ci si potesse aspettare per questa settimana. Ma non è nemmeno sorprendente. Sembra che non ci sarà una vera BSR [Bitcoin Strategic Reserve] nel 2025. L’assenza di acquisti attivi significa che questo è solo un titolo elegante per le riserve di bitcoin che esistevano già con il governo. È un maiale truccato”.
Seth For Privacy, vice presidente di Cake Wallet, ha commentato:
“Ora che la Stolen Bitcoin Reserve è ufficiale, forse possiamo tornare a costruire tecnologie per la libertà e migliorare il denaro della libertà invece di fare il “simp” per i governi? O siamo già fuori dalla fase del “costruire denaro per la libertà” in questo settore?”
Inoltre, un aspetto controverso dell’ordine esecutivo riguarda gli incentivi distorti che potrebbero derivare dalla confisca civile. Come evidenziato dalla giornalista L0la L33Tz su Bitcoin Magazine, con l’ordine esecutivo che stabilisce che i bitcoin confiscati andranno ad alimentare la riserva strategica, potrebbero aumentare i casi di confisca civile, procedura che permette alle autorità di sequestrare beni anche in assenza di condanne penali.