Mentre l’amministrazione Trump annuncia piani per accumulare Bitcoin e altri asset digitali, il governo australiano punta sulla regolamentazione del settore.
Secondo quanto riportato da Cointelegraph, l’Australia non ha intenzione di creare una riserva strategica di criptovalute. Il portavoce del Ministro dei Servizi Finanziari australiano, Stephen Jones, ha confermato che il governo guidato da Anthony Albanese sta concentrando gli sforzi sulla regolamentazione delle piattaforme di asset digitali piuttosto che sulla detenzione diretta di criptovalute. Jones ha affermato:
“Il governo ha consultato sulle nostre proposte per creare un quadro normativo sui digital asset adeguato allo scopo e continua a collaborare strettamente con il settore”.
Tom Matthews, responsabile delle relazioni istituzionali presso l’exchange australiano Swyftx, ha dichiarato che la creazione di una riserva nazionale di criptovalute potrebbe presentare diverse complessità, tra cui il rischio di concentrazione su alcuni token e l’elevata volatilita dei prezzi. “Se l’obiettivo è proteggersi dalle crisi, la volatilita delle criptovalute potrebbe essere un problema”, ha affermato Matthews, ipotizzando piuttosto la nascita di un fondo sovrano con una strategia di investimento a lungo termine.
Jonathon Miller, managing director di Kraken Australia, ha sottolineato che il mercato dei digital asset è già riconosciuto come asset di investimento da fondi pensione e fondi sovrani. “Se è adatto a questi investitori istituzionali, potrebbe esserlo anche per il Future Fund o persino per il Tesoro australiano”, ha affermato Miller.
Regolamentazione del settore
Mentre il governo australiano esclude la creazione di una riserva strategica, le autorità stanno rafforzando il quadro normativo del settore. L’Australian Transaction Reports and Analysis Center (AUSTRAC) ha annunciato che dal 2025 intensificherà i controlli sulle criptovalute, in particolare sui fornitori di ATM, per garantire la conformità alle leggi antiriciclaggio. Allo stesso tempo, l’Australian Securities and Investment Commission (ASIC) ha pubblicato nuove linee guida che classificano diverse criptovalute come strumenti finanziari, richiedendo alle aziende che vi operano di ottenere le apposite licenze.