Nuova politica fiscale giapponese: taglio delle tasse su Bitcoin e criptovalute per attrarre investitori.
Il 10 marzo il governo giapponese ha ufficialmente annunciato una riduzione dell’imposta sulle plusvalenze da Bitcoin e altre criptovalute, passando dall’aliquota del 55% a un 20%. La misura rappresenta un cambiamento nella politica fiscale del Paese verso gli asset digitali.
Secondo il parlamentare LDP Akira Shiizaki (Akihisa), le criptovalute saranno classificate come una nuova categoria di asset, separata dai titoli, ai sensi della Legge sugli Strumenti Finanziari e gli Scambi. La nuova legge prevede che il trading di derivati su criptovalute sia tassato come gli investimenti spot e che le tasse sugli scambi crypto-to-crypto vengano posticipate, applicandole solo quando le criptovalute vengono convertite in valuta fiat.
La decisione del partito di governo, il Liberal Democracy Party, si inserisce in un piano più ampio di riforme del settore dei digital asset, mirato a rivitalizzare l’ecosistema giapponese e attrarre investitori sia nazionali che internazionali.
L’aliquota precedente, tra le più alte al mondo, aveva spinto molti trader e investitori giapponesi a cercare soluzioni all’estero o a limitare le loro attività nel mercato degli asset digitali. Con la nuova tassazione al 20%, il Giappone si allinea maggiormente agli standard internazionali, creando condizioni più favorevoli per l’innovazione nel settore.