Un rappresentante democratico sollecita il Tesoro a bloccare l’iniziativa presidenziale tra preoccupazioni per conflitti d’interesse e spreco di denaro pubblico.
Il rappresentante Gerald Connolly, esponente democratico della Commissione di Supervisione e Riforma Governativa della Camera, ha formalmente richiesto al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti di interrompere i piani per la creazione di una riserva strategica di bitcoin e altre criptovalute promossa dal Presidente Donald Trump.
In una lettera inviata al Tesoro il 13 marzo, il democratico della Virginia ha evidenziato “evidenti conflitti di interesse” e messo in guardia sul rischio per il denaro dei contribuenti nell’iniziativa di Trump, sottolineando come il Presidente non abbia consultato il Congresso né richiesto la necessaria autorizzazione legislativa per procedere con la creazione della riserva. Nella richiesta Connolly ha affermato:
“La creazione di una riserva strategica di criptovalute rischia di arricchire il Presidente e i suoi più stretti alleati a spese dei contribuenti americani. Vi esorto a cessare tutti i piani per la creazione di una riserva strategica di criptovalute e vi chiedo di fornire un briefing allo staff della Commissione di Supervisione e Riforma Governativa”.
Connolly ha inoltre evidenziato presunti conflitti di interesse riguardanti il coinvolgimento di Trump in specifici progetti crypto come World Liberty Financial. Il rappresentante democratico ha anche fatto riferimento alla memecoin che porta il nome del Presidente. Trump ha infatti lanciato la memecoin TRUMP pochi giorni prima dell’inaugurazione presidenziale del 20 gennaio.
Nella sua lettera Connolly ha chiesto al Tesoro di fornire un elenco delle misure adottate dall’amministrazione Trump per affrontare i conflitti di interesse e delle eventuali garanzie messe in atto, richiedendo una risposta entro il 27 marzo.
Nonostante le preoccupazioni di Connolly, l’ordine esecutivo traccia una chiara distinzione tra bitcoin e gli altri asset digitali. La riserva strategica di bitcoin verrebbe costituita utilizzando i bitcoin già in possesso del Dipartimento del Tesoro, confiscati durante procedimenti penali o civili. Parallelamente, la “scorta” di altri asset digitali comprenderebbe criptovalute diverse da bitcoin, anch’esse provenienti da confische. Secondo quanto stabilito dall’ordine esecutivo, la riserva di bitcoin potrà essere incrementata attraverso strategie di acquisto “a costo zero”, mentre la “scorta” di asset digitali alternativi potrà esclusivamente essere liquidata, escludendo la possibilità per il governo di effettuare ulteriori acquisti.