Il Ceo di Uber rivela l’interesse dell’azienda verso le stablecoin come soluzione per ridurre i costi dei pagamenti internazionali.
La multinazionale dei trasporti Uber si trova attualmente in una fase di studio per l’implementazione delle stablecoin nei suoi sistemi di pagamento globali. La rivelazione è emersa durante un intervento del Ceo Dara Khosrowshahi alla conferenza Bloomberg Tech di San Francisco.
“Direi che siamo ancora in fase di studio, ma le stablecoin sono, secondo me, una delle applicazioni più interessanti delle criptovalute, perché offrono un beneficio pratico oltre al semplice ruolo di riserva di valore”, ha dichiarato Khosrowshahi.
L’amministratore delegato di Uber ha illustrato come le stablecoin rappresentino un’alternativa economicamente vantaggiosa rispetto ai sistemi di pagamento tradizionali per le transazioni internazionali. Secondo Khosrowshahi, tali valute digitali potrebbero ridurre significativamente i costi operativi dell’azienda, eliminando le commissioni elevate e i ritardi tipici dei trasferimenti bancari convenzionali.
L’implementazione delle stablecoin potrebbe semplificare le operazioni di pagamento di Uber a livello mondiale. Particolarmente vantaggiosa sarebbe l’applicazione in mercati caratterizzati da costi elevati per le rimesse o da valute instabili, dove l’azienda potrebbe garantire pagamenti più rapidi e affidabili ai suoi partner commerciali. Tuttavia, la società non ha ancora specificato quali stablecoin o blockchain intende adottare, né ha fornito tempistiche precise per l’implementazione.
L’interesse di Uber verso le stablecoin si inserisce in un contesto legislativo in evoluzione. Il Congresso americano sta attualmente esaminando due proposte legislative principali: il GENIUS Act e lo STABLE Act, entrambe finalizzate a creare un quadro normativo chiaro per le valute digitali ancorate al dollaro americano. Tali progetti di legge si concentrano su standard di riserva e requisiti antiriciclaggio, ma devono ancora essere finalizzati.