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Bitcoin, privacy e governo USA: cos’è successo negli ultimi giorni

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Maggio 2, 2024
in Bitcoin
Bitcoin, privacy e governo USA: cos’è successo negli ultimi giorni
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Wallet e servizi di coinjoin abbandonano il mercato americano: governo USA pronto all’attacco contro la self-custody?

Il 24 aprile il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha comunicato l’arresto dei due fondatori del wallet Bitcoin privacy-focused Samourai Wallet. Il Ceo Keonne Rodriguez e il Cto William Hill sono stati accusati di aver operato senza le necessarie licenze da Money Services Business e di aver favorito il riciclaggio di oltre $100 milioni provenienti da attività criminali. I due rischiano una condanna massima di 25 anni di prigione.

Il giorno successivo l’FBI ha rilasciato un avviso in cui avverte i cittadini americani di non utilizzare servizi sprovvisti di licenza da Money Services Business. Secondo il governo USA, infatti, tutti i servizi anche indirettamente coinvolti nella trasmissione di valore non conformi ai requisiti legali come gli standard Know Your Customer (KYC) e le procedure Anti-Money Laundering (AML) ricadono nella categoria dei Money Services Business.

L’annuncio dell’FBI ha causato diverse conseguenze: il 26 aprile la società Acinq ha annunciato che il suo wallet Lightning Network, Phoenix, cesserà di operare per i residenti negli Stati Uniti a partire dal 3 maggio. L’applicazione verrà rimossa sia dall’App Store che dal Google Play Store. Non è chiaro se il file .apk presente su GitHub rimarrà disponibile. 

La decisione da parte dell’azienda francese ha suscitato le reazioni della comunità Bitcoin su X. Jack Dorsey, Ceo di Block, ha commentato: 

“Sembra completamente non necessario”.

Altri utenti invece, hanno compreso la decisione. Francis Pouliot, Ceo di Bull Bitcoin, ha affermato: 

“Grande decisione. Mi dispiace per gli americani, ma sono semplicemente troppo tossici”.

Sempre il 26 aprile, attraverso un documento di 111 pagine, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha respinto la proposta di archiviazione delle accuse da parte del team legale di Roman Storm, co-fondatore di Tornado Cash arrestato lo scorso agosto con le accuse di riciclaggio di denaro e cospirazione e ora in libertà vigilata dopo il pagamento della cauzione.

Nel capitolo “The FinCEN Guidance Does Not Suggest That Control of Funds is Required”, il documento fa riferimento alle linee guida espresse dalla FinCEN nel 2019 riguardo la classificazione di un’attività come Money Services Business. In particolare la FinCEN affermò: 

“Alcune attività sono escluse dalla definizione di “trasmettitore di denaro”. In particolare, una persona non è considerata un trasmettitore di denaro se quella persona:
a) fornisce i servizi di consegna, comunicazione o accesso alla rete utilizzati da un trasmettitore di denaro per supportare i servizi di trasmissione di denaro;”

Tuttavia nel documento presentato nel caso Tornado Cash, l’avvocato Damian Williams ha affermato che le linee guida stabilite dalla FinCEN nel 2019 non solo non supportano la tesi difensiva di Storm, ma smentiscono la sua argomentazione e chiariscono che né la legge né i regolamenti richiedono all’azienda di avere il controllo dei fondi per essere considerata un Money Services Business.

L’avvocato fa riferimento alla Sezione 1960 del titolo 18 del codice degli Stati Uniti, la quale afferma che la definizione di “trasmettitore di denaro” non richiede che il trasmettitore di denaro abbia “controllo” dei fondi trasferiti. Per spiegare tale concetto l’avvocato Williams fa un paragone alquanto bizzarro, scrivendo:

“Ad esempio, un cavo USB trasferisce dati da un dispositivo all’altro, e una padella trasferisce calore da una stufa al contenuto della padella, anche se in entrambe le situazioni non si esercita “controllo” su ciò che viene trasferito”.

In seguito a tali eventi, il 27 aprile, attraverso un comunicato sul proprio blog, zkSNACKs, l’azienda dietro allo sviluppo del wallet Bitcoin privacy-focused Wasabi Wallet, ossia il principale competitor di Samourai fino a pochi giorni fa, ha annunciato il divieto di utilizzo del proprio software per i cittadini statunitensi e per i residenti negli Stati Uniti. L’azienda bloccherà per loro l’accesso al sito web e, quindi, la presunta possibilità di scaricare e utilizzare Wasabi Wallet e tutti i prodotti e servizi correlati, inclusi API e interfacce RPC (non dite agli Usa che esistono le VPN). Anche in questo caso non è chiaro se il software rimarrà disponibile su GitHub.

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